E´ la parte più fortificata e, in Peveragno, piú alta del paese, luogo di rifugio per la gente in caso di emergenza.
Se ne parla giá nel 1362 e più diffusamente negli Statuti del Comune lá dove si ordina che il Ricetto sia tenuto sempre sgombro e si fa stretto obbligo all´autoritá comunale di provvedere alla manutenzione delle fortificazioni.
L´avvocato Vittorio Bersezio cosí descriveva il Ricetto nel 1933:
…Peveragno piú o meno aveva anticamente la situazione topografica attuale; il “castrum” o fortilizio era contenuto da una cinta fortificata e munita di torri che, partendo dall´attuale S.Giovanni, percorreva la ripa destra del Bedale, seguendone parallelamente il corso; giunta all´altezza del portale del Ricetto, deviava a destra, attaccandosi a questo e proseguiva dall´altra parte per la strada detta del “Carrubium”, raggiungendo cosí la piazza del Municipio ov´era la porta Posterna (posteriore) ricordata ancora nel dialetto locale (Pisterna) e andando a congiungersi all´attuale campanile di San Giovanni che sarebbe soltanto una delle torri antiche trasformata e adattata al nuovo scopo… La “Villa” si stendeva al disotto del “Castrum”, quasi in corrispondenza di tutta quella parte chiamata ancora “daval”, in contrapposto di quella “da munt”.
Bel monumento é il portale del Ricetto con basamento di pietra di circa tre metri su cui si eleva un arco a sesto acuto con una serie di affreschi in gran parte scomparsi.
Il Ricetto é ancora ricordato in documenti del 1743. da “Peveragno nei secoli” – Sac. Dott. Maurizio Ristorto – 1988